Ci sono situazioni in cui l’operatore dovrebbe avere tutte le antenne dritte: ecco quali sono i momenti in cui il cliente NON deve essere trattato.
Quando è meglio evitare
Nonostante il massaggio sia per la maggior parte delle volte un toccasana per mente e corpo, ci sono momenti in cui è meglio astenersene, per evitare problemi di natura fisica (per il cliente) e forse anche legali (per l’operatore). Se ci sono dei dubbi è meglio consigliare al cliente di fare prima una telefonata al proprio medico.
Evitare il massaggio in caso di dolori
Traumi recenti o dolore acuto
Massaggiare le zone doloranti non porterà beneficio ma, anzi, peggiorerà la situazione. Rimandiamo l’appuntamento di almeno 5-6 giorni.
Cute lesa o patologie
Che sia a causa di un fungo, allergie o psoriasi, la pelle che presenta problemi non si tocca. Potrebbe diffondere il problema e magari infettare anche l’operatore stesso.
Vene varicose e varici
Il calore prodotto dallo sfregamento del massaggio può portare ancor più in superficie i capillari. Attenzione anche all’uso di cosmetici riscaldanti come anticellulite e peeling.
Il massaggio in Gravidanza
Gravidanza
Nel primo trimestre di gestazione è meglio astenersi poiché è alto il rischio di aborto. Nell’ultimo trimestre un massaggio in zona lombare o sulla pancia potrebbero addirittura indurre il parto. In ogni caso è d’obbligo il consenso del ginecologo.
Neoplasie
In linea teorica il miglioramento della circolazione sanguigna e linfatica potrebbe facilitare il diffondersi di metastasi. È anche vero che in momenti così difficili un trattamento potrebbe regalare qualche momento di relax e spensieratezza. È necessario parlarne con l’oncologo e scegliere un trattamento che punti più al benessere emozionale piuttosto che alla manipolazione fisica.